Dati 2016 in chiaroscuro per la mediazione civile
Sono stati recentemente resi noti i “numeri” della mediazione civile nel 2016 e anche lo scorso anno, per uno dei principali strumenti di soluzione stragiudiziale delle controversie, i dati non si sono rilevati esaltanti: è un fatto che in Italia le pratiche Adr stentano a prendere piede.
Nel 2016 le procedure di mediazione civile sono state 183.977, in calo del 6% rispetto all’anno precedente, anche se gli accordi realizzati hanno raggiunto il numero più alto di sempre, 20.237, e questo è sicuramente un segnale positivo.
Uno dei problemi di fondo della mediazione, infatti, è che il tasso di successo – ossia il rapporto tra accordi chiusi e numero di procedure – rimane molto basso, l’11%, anche se in leggera, costante crescita: nel 2014 era al 9%, nel 2005 al 10%. Quando, poi, entrambe le parti si presentano all’incontro di mediazione, decidono di proseguire e il tasso di successo arriva al 43%.
Un altro aspetto su cui bisognerà lavorare molto è dato dal fatto che la parte del leone delle procedure è costituita da quelle obbligatorie per legge, il 79%; quelle volontarie restano poche, il 9%, mentre sono in continua crescita quelle disposte dal giudice, giunte al 12% (nel 2013 incidevano per il 2%). Differenti i rispettivi tassi di successo: 23%, 39% e 15%. Per le mediazioni disposte dai magistrati, peraltro, il dato dovrebbe anche essere sottostimato, in quanto il Ministero della Giustizia non rileva l’estinzione del processi a seguito di mediazione delegata o iussu judici, senza che le parti vadano dal mediatore.
Per nulla positivo, inoltre, l’allungamento della durata delle procedure di mediazione con accordo raggiunto: dai 65 giorni del 2012 ai 115 del 2016. Una parte di questo fenomeno è da attribuire al maggior tecnicismo di alcune mediazioni rispetto al passato, certo è negli incontri si nota sempre più la prassi del “rinvio” propria delle aule giudiziarie e l’inserimento della sessione di mediazione tra mille altre incombenze.
Un accenno anche alle “materie”. Le controversie in campo bancario incidono per il 20% del totale delle mediazioni (l’incidenza più alta tra le varie materie oggetto di mediazione obbligatoria), ma vedono per converso il tasso di successo più basso, il 7%.
Continua, infine, la riduzione degli organismi di mediazione, da 986 del 2013 a 778 nel 2016; ancora più accentuata quella del numero dei mediatori scesi a 22.786 a febbraio 2017: nel 2012 se ne contavano circa centomila.